Vladimir Nabokov: vita e stile di scrittura
Vladimir Nabokov (San Pietroburgo, 1899 – Montreux, 1977) è stato uno degli scrittori più raffinati e innovativi del Novecento, celebre per romanzi come Il dono, Lolita, Fuoco Pallido e Ada o ardore, oltre che per la sua produzione in lingua russa e per l’attività di entomologo.

Vita e formazione
Nato in una famiglia aristocratica russa, Nabokov crebbe in un ambiente poliglotta, imparando fin da piccolo russo, inglese e francese. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre, la famiglia fu costretta all’esilio, prima in Crimea, poi in Europa occidentale. Nabokov si laureò a Cambridge in lingue slave e romanze, visse tra Berlino e Parigi, e pubblicò i primi romanzi in russo con lo pseudonimo di Vladimir Sirin, divenendo una figura di spicco tra gli emigrati russi.
Nel 1940 si trasferì negli Stati Uniti, dove ottenne la cittadinanza e insegnò letteratura russa alla Cornell University. Negli ultimi anni si stabilì in Svizzera, a Montreux, dove si dedicò sia alla scrittura che alle sue ricerche entomologiche.
Stile di scrittura di Vladimir Nabokov
Originalità e perfezione formale
Nabokov è noto per uno stile letterario estremamente curato, giocoso e sofisticato. La sua scrittura si distingue per la ricchezza lessicale, l’ironia sottile, il gusto per il dettaglio e la costruzione minuziosa delle frasi. Ogni opera, secondo Nabokov, è un mondo a sé, autonomo e perfetto, e non va giudicata in base a criteri storici o ideologici, ma solo per il suo valore estetico e sensoriale.
Il valore dell’estetica e del dettaglio
Per Nabokov, la letteratura deve suscitare un “brivido lungo la spina dorsale”, un’emozione estetica che nasce dalla percezione sensoriale e dalla memoria. Era contrario alle letture puramente realistiche o ideologiche: per lui, la realtà del romanzo è quella della finzione, costruita con precisione artigianale e attenzione quasi ossessiva ai dettagli e ai giochi di specchi narrativi.
Tecnica e struttura
Nabokov scriveva spesso i suoi romanzi su schede, componendo la narrazione come un puzzle, non in ordine cronologico ma per frammenti, che poi venivano assemblati con cura. Questo metodo riflette la sua visione della scrittura come un gioco strategico, pieno di rimandi interni, false piste, mise en abyme e ironia. Il suo stile è stato definito “basato interamente sullo stile”, capace di trasformare anche i temi più scabrosi in raffinati giochi linguistici, come avviene in Lolita.
Lingua e immagini
Nabokov era sinestesico: associava colori a lettere e suoni, e pensava per immagini più che per parole. Questo si riflette nella sua prosa visiva e nella capacità di evocare atmosfere e sensazioni con precisione pittorica.
Intertestualità e giochi letterari
I suoi romanzi sono ricchi di allusioni, citazioni e giochi di parole, spesso con riferimenti nascosti alla propria biografia o ad altri autori. Nabokov amava inserire nei suoi testi enigmi, nomi parlanti e alter ego letterari, come il celebre Vivian Darkbloom (anagramma di Vladimir Nabokov).
Conclusione
Scrittore “doppio”, esule e poliglotta, Nabokov ha saputo fondere la tradizione russa con quella europea e americana, dando vita a una delle opere più originali e influenti del secolo scorso. Il suo stile, ironico, raffinato e virtuosistico, continua a incantare e a sfidare i lettori di tutto il mondo.
Guido Carpi su Vladimir Nabokov
Il ruolo di Nabokov nella letteratura russa secondo Guido Carpi

Guido Carpi, professore ordinario di Letteratura russa presso l’Università di Napoli L’Orientale, ha dedicato numerose lezioni e interventi al ruolo di Vladimir Nabokov nella letteratura russa del Novecento. Nei suoi corsi e pubblicazioni, Carpi sottolinea come Nabokov rappresenti una figura centrale della cultura dell’emigrazione russa, affermandosi come uno dei principali prosatori russi degli anni Venti insieme ad Andrej Platonov, ma in un contesto totalmente diverso: Nabokov opera infatti in esilio, lontano dalla Russia sovietica.
Vladimir Nabokov e la critica letteraria: soggettivismo e arte “pura”
Carpi evidenzia il carattere profondamente soggettivo della critica letteraria di Nabokov. Secondo Carpi, Nabokov è uno scrittore eccezionale e un brillante saggista, ma nei suoi giudizi letterari adotta un compiaciuto soggettivismo, senza farne mistero. Un esempio emblematico è la sua posizione nei confronti di Dostoevskij, che Nabokov criticava per il suo misticismo e per l’approccio predicatorio alla letteratura. Nabokov, infatti, sosteneva che l’arte dovesse essere autonoma, priva di compiti extraletterari o ideologici—a differenza di Dostoevskij, che invece vedeva nella letteratura uno strumento di impegno religioso e sociale.
Carpi mette in guardia dall’utilizzare i saggi di Nabokov come introduzione alla letteratura russa per gli studenti, perché, pur essendo affascinanti, rischiano di offrire una visione distorta della disciplina storico-letteraria. Fa eccezione solo per il monumentale commento di Nabokov all’”Onegin”, che però rimane anch’esso venato di soggettivismo.
Vladimir Nabokov e la letteratura dell’emigrazione
Nel dialogo con altri studiosi, Carpi inserisce Nabokov tra i principali autori della letteratura russa dell’emigrazione, sottolineando come il suo esordio negli anni Venti rappresenti una delle linee di sviluppo fondamentali della narrativa russa fuori dai confini sovietici. Nabokov viene quindi riconosciuto come una figura di spicco nel panorama internazionale, capace di influenzare profondamente sia la cultura russa che quella occidentale.
Sintesi del pensiero di Carpi su Nabokov
Nabokov è un autore fondamentale della letteratura russa del Novecento, soprattutto nell’ambito dell’emigrazione.
La sua critica letteraria è fortemente soggettiva e orientata verso l’idea dell’arte come valore in sé, avulsa da ogni funzione ideologica o sociale.
Carpi invita a leggere Nabokov con spirito critico, riconoscendone la grandezza ma anche i limiti di prospettiva, soprattutto quando si tratta di introdurre nuovi lettori alla letteratura russa.
Nabokov viene spesso contrapposto a Dostoevskij, di cui criticava il misticismo e l’impegno morale, incarnando così una delle principali linee di frattura nella tradizione letteraria russa.
In conclusione, Carpi, come nel suo stile di critico attento e profondo, offre una lettura articolata di Nabokov, riconoscendone la complessità e il valore, ma anche la necessità di contestualizzarne il pensiero all’interno di una più ampia storia della letteratura russa.
Breve descrizione delle opere di Vladimir Nabokov presenti della Biblioteca di Manipa
L’occhio, romanzo di Vladimir Nabokov
Romanzo breve pubblicato nel 1930, ambientato a Berlino tra emigrati russi. Il protagonista tenta il suicidio e, dopo la sua presunta morte, il suo “occhio” osserva la comunità per scoprire come viene percepito il personaggio di Smurov, attorno al quale regnano incertezza e sospetto. Il tema centrale è l’identità, vista come costruzione sociale nelle opinioni degli altri. Solo alla fine si scopre che Smurov è il narratore stesso, in un gioco di specchi tipicamente nabokoviano.
La difesa di Luzin
Considerato il primo capolavoro di Nabokov, racconta il conflitto tra genio e normalità attraverso la vita di Luzin, un giovane prodigio degli scacchi. La trama segue la sua ascesa e caduta, dal talento precoce alla rovina personale, in una narrazione che intreccia ironia e pathos. Il romanzo riflette sulla predestinazione, la volontà e il caso, usando la metafora della partita a scacchi come simbolo della lotta esistenziale.
Lezioni di letteratura di Vladimir Nabokov
Non un libro tradizionale, ma la raccolta delle lezioni che Nabokov tenne alla Cornell University tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta. Nabokov guida gli studenti all’osservazione dei dettagli nei testi letterari, invitandoli a diffidare delle generalizzazioni e a cogliere i “divini particolari” che rendono viva la letteratura. Le lezioni sono ricche di aneddoti e riflessioni sul mestiere dello scrittore.
Lezioni di letteratura russa
Frutto degli anni di insegnamento di Nabokov negli Stati Uniti, questo volume raccoglie le sue lezioni sui grandi autori russi. Nabokov si distingue per l’attenzione ai dettagli apparentemente insignificanti e per la sua opposizione a interpretazioni ideologiche o moralistiche della letteratura. Il suo obiettivo è formare “buoni lettori” capaci di apprezzare la magia delle parole e la felicità che la letteratura può offrire.
Lolita
Romanzo scandalo e capolavoro, racconta la storia dell’amore ossessivo e devastante di Humbert Humbert, un professore europeo di mezza età, per la giovane Dolores Haze, detta Lolita. Il libro esplora il desiderio, la memoria e l’illusione, con uno stile ricco di giochi di parole e invenzioni linguistiche. Lolita è diventato un simbolo letterario, oggetto di dibattito per i temi controversi che affronta, ma anche ammirato per la sua straordinaria scrittura.
Il dono di Vladimir Nabokov
Ultima opera scritta in russo da Nabokov, è considerata la sua opera più densa e ricca. Racconta la storia di Fëdor Godunov-Čerdyncev, giovane scrittore russo emigrato a Berlino, e il suo percorso letterario: dalla poesia alla biografia del padre, fino alla stesura di una monografia su Černyševskij e alla ricerca della “grande Prosa”. Il romanzo è un vero testamento letterario e riflette sul ruolo dell’artista e sulla creazione letteraria. https://www.manipa.it/lolita/